COMUNICATO STAMPA 3 marzo 2021 SUL TEMPIO CREMATORIO

COMUNICATO STAMPA 3 marzo 2021 SUL TEMPIO CREMATORIO

La recente diffusione di dichiarazioni e prese di posizione riguardo la notizia della presentazione di un progetto sulla costruzione di un tempio crematorio nell’area cimiteriale di San Pancrazio sta ingenerando in una parte dei cittadini palazzolesi preoccupazioni e timori in merito all’impatto ambientale dell’opera.

Noi consiglieri di maggioranza ci sentiamo chiamati ad intervenire sulla questione, ritenendo comprensibili i dubbi e le perplessità su un’opera legata a tematiche ambientali, sulle quali i cittadini sono da sempre sensibili; tuttavia, siamo convinti che tali timori siano stati sollevati da una parte dell’opinione pubblica in maniera polemica e strumentale. La sensazione è, infatti, che si stia giocando con le paure dei cittadini e si stia ricorrendo alla diffusione di notizie parziali, distorte e terrorizzanti. A conferma di tale constatazione sta la semplice scelta delle parole, ricorrenti nei comunicati che si dicono contrari all’opera, parole che sembrano voler suscitare nei palazzolesi timori e opposizioni preventive.

All’inizio si è parlato di “inceneritore”; quando è stato chiaro che il termine risultava del tutto fuori luogo, si è cominciato a parlare di “forno crematorio”, scegliendo accuratamente parole che richiamassero alla mente l’immagine delle ciminiere naziste e della cenere sparsa in ogni luogo. E’ il caso di chiarire che un tempio crematorio è un luogo in cui si svolge un servizio per i cittadini, regolamentato da una rigida normativa ambientale.

Questo servizio viene volontariamente richiesto da chi sceglie di ricorrere alla cremazione per i propri cari estinti, pur consapevole che per farlo deve rivolgersi lontano, a Brescia o a Bergamo, attendere tempi lunghissimi, 12/15 giorni, e pagare un prezzo abbastanza alto.

Eppure, che nel territorio bresciano sia diffusa l’esigenza di costruire un nuovo tempio crematorio è chiaro a molti, in particolare a Regione Lombardia, che ha appositamente istituito un bando, per il quale l’amministrazione di Palazzolo ha fornito una manifestazione di interesse approvando una delibera, dopo aver ricevuto il progetto di un privato cittadino.

Tuttavia, le caratteristiche del progetto presentato vengono riferite sulla stampa e sui social in maniera distorta, al punto che l’opera in via di approvazione risulta diversa da quanto deliberato in Giunta comunale. Tra le tante volute inesattezze, è qui il caso di citarne alcune per riflettere sulla distorsione strumentale che un certo tipo di informazione sta portando avanti ormai da tempo.

Se l’iniziale relazione di presentazione prevedeva la creazione di 4 linee di cremazione, il progetto presentato in delibera ne prevede 2, eventualmente aumentabili a 3. Dato che la Delibera è pubblica e consultabile da parte di tutti i cittadini, quindi non è stata secretata, come da alcune parti si vuole far intendere, non è molto difficile leggere, sia nella relazione tecnica illustrativa che nei disegni, che sono previste 2 linee di cremazione, eventualmente ampliabili a 3. Allora, per quale motivo sui social è stato diffuso unicamente il progetto iniziale e nella polemica si è fatto continuo riferimento alla presenza di 4 linee di cremazione?

Inoltre, si è parlato lungamente di “turismo mortuario” anche se il progetto non prevede la realizzazione di nessuna struttura legata al turismo locale: non sono previsti ristoranti nè infopoint nè strutture recettive di alcun tipo di finalità turistica. Anche in questo caso, dalla semplice lettura della relazione tecnica illustrativa, allegata alla Delibera di giunta, risulta chiaramente il fatto che progetto si limita alla costruzione di un tempio crematorio e alla realizzazione di 3 stanze, da adibirsi alle funzioni funerarie, alle commemorazioni civil e nient’altro.

L’intento polemico dell’ossessiva diffusione di false affermazioni risulta evidente e sconfina nella vera e propria disinformazione.

Ma la notizia più importante, quella che di fatto costituisce la vera grande tutela per i cittadini in merito all’approvazione di questo progetto, nella polemica degli ultimi giorni non viene affatto riferita.

Ciò che i detrattori del progetto hanno colpevolmente dimenticato di dire è che l’amministrazione comunale ha attivato una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sul progetto di costruzione del tempio crematorio. Questa, a nostro parere, sarebbe stata l’informazione più importante da riferire ai Palazzolesi, che da giorni vengono allarmati da notizie parziali e terrorizzanti. L’amministrazione ha volontariamente avviato una procedura di studio e di analisi dell’impatto ambientale dell’opera, la VAS appunto, che prevede la rilevazione di tutti gli eventuali effetti ambientali significativi, comprese le emissioni.

La VAS prevede, infatti, conferenze dei servizi e tavoli di lavoro, momenti di informazione e confronto con gli enti competenti in materia ambientale e le associazioni ambientaliste presenti sul territorio; si svolgeranno, inoltre, almeno due passaggi in Consiglio Comunale, preceduti dalle relative commissioni consigliari sul Piano Regolatore Cimiteriale.

Anche in questo caso, qualunque timore suscitato ad arte sul mancato coinvolgimento della cittadinanza palazzolese in merito al progetto del Tempio Crematorio viene smentito dalla volontà di trasparenza dell’amministrazione.

L’immagine di una Giunta e di Consiglieri Comunali che col favore delle tenebre assumono decisioni che vanno contro la tutela dell’ambiente e che rispondono a chissà quali oscuri interessi, viene smentita dalla realtà dei fatti, che chi alimenta la polemica volontariamente omette.

Questa immagine così fosca e allarmente viene inoltre smentita da anni di amministrazione attenta alle tematiche ambientali: è qui il caso di ricordare la battaglia contro la creazione della cava a Telgate, la creazione di un sistema di Raccolta Differenziata nuovo ed efficace, le restrizioni del PGT per la riduzione del consumo di suolo a beneficio del verde e dell’ambiente, gli interventi di efficientamento energetico degli edifici scolastici e della pubblica illuminazione, l’ampliamento e la messa a norma del depuratore di Palazzolo, per citarne solo alcuni.

Anche i cittadini più preoccupati non possono non notare l’incongruenza dell’immagine che ci viene presentata e la sua distanza dalla realtà, quando ci si riferisce ad un’amministrazione che per anni delle tematiche ambientali ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Questo modo di dipingerci non è credibile e non regge al vaglio degli elementi della realtà. Basterebbe semplicemente chiedersi perché l’amministrazione palazzolese avrebbe attivato una VAS, non richiesta da Regione Lombardia e non prevista in altre realtà.

La VAS è stata attivata perché, pur a fronte dell’utilità dell’opera, l’eventualità anche remota che si creino condizioni ambientali sfavorevoli per cittadini di Palazzolo e San Pancrazio è un rischio che questa amministrazione non ha intenzione di correre.

Il percorso di valutazione intrapreso dall’amministrazione attraverso la VAS ci consente, quindi, di dissipare i timori e di rassicurare i cittadini sulla possibilità di valutare con tranquillità e senza vincoli di sorta il progetto: qualora, al termine dell’iter di analisi e valutazione, non dovessero essere riscontrate condizioni tali da garantire la salvaguardia ambientale, l’opera non verrà realizzata.

L’amministrazione che rappresentiamo ritiene infatti che la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente sia un interesse prioritario e imprescindibile, dal quale non è possibile derogare.

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